Fisioterapista Antonio Ambrosio

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La camminata veloce è un’attività aerobica a bassa intensità molto apprezzata dalle persone di ogni età. I suoi benefici sono tantissimi sia per il corpo che per la mente: consente di tenere sotto controllo il peso e di rilassarsi all’aria aperta, a contatto con la natura.
Oggi è conosciuta anche con il termine Fitwalking, ma la camminata è una pratica molto antica che risale fino all’epoca degli antichi romani. Certo a quel tempo non se ne conoscevano tutti i pro e i contro, ma era fortemente consigliata soprattutto per distendere la mente. 

Ho quindi deciso di scrivere questo articolo per dare risposta come professionista alle domande più frequenti:

  • Quali sono i benefici e le controindicazioni della camminata veloce?
  • A chi è consigliata e a chi è sconsigliata? 
  • Quando praticarla? 
  • Quanto deve durare la camminata veloce?
  • Cosa fare DOPO la camminata veloce?

 

Quali sono i benefici e le controindicazioni della camminata veloce?

I vantaggi della camminata veloce sono:

  • Controllo del peso o riduzione del sovrappeso
  • Riduzione dei fattori di rischio per patologie metaboliche e cardiovascolari
  • Riduzione dello stress psicofisico
  • Prevenzione e miglioramento della stipsi
  • Aumento dell’aspettativa e della qualità della vita
  • Miglioramento della mobilità articolare
  • Miglioramento del tono e del trofismo muscolare
  • Stimolazione del corretto assetto posturale

Nello specifico il Fitwalking,dal punto di vista posturale, è un ottimo alleato della nostra posizione eretta! Inoltre favorisce il pendolarismo degli arti superiori indispensabili per una corretta deambulazione, sviluppa tono e trofismo muscolare agli arti inferiori favorendo di conseguenza anche la circolazione sanguigna e linfatica così da ridurre la sensazione di pesantezza alle gambe. Infine aumenta la mobilità articolare favorendo la lubrificazione delle articolazioni: in questo modo rallenta il processo di invecchiamento muscolo – scheletrico.

Non esistono particolari svantaggi nel praticarla. Forse l’unico rilevante è che il dispendio calorico derivante dalla camminata veloce è sicuramente inferiore se la si paragona ad altre attività come il running, quindi non è l’attività perfetta per perdere peso velocemente!

Attenzione però a praticarla in maniera corretta: la camminata veloce può portare a disidratazione se si beve poco, all’insorgenza di dolori articolari se non si utilizzano calzature adatte e a crampi se l’attività è stata troppo intensa per il nostro corpo.

 

A chi è consigliata e a chi è sconsigliata?

La camminata veloce è adatta a tutti, fortemente consigliata ai soggetti nella fascia di età compresa dai 30 ai 60 anni perché aiuta a prevenire patologie metaboliche e cardiovascolari e permette di conservare un giusto tono e trofismo muscolare. 

È sconsigliato praticarla in caso di artrosi, artriti, metatarsalgie, fasciti plantari, dolori agli arti inferiori, obesità in quanto potrebbe peggiorare la sintomatologia dolorosa.

 

Quando praticare questa attività?

Come per ogni attività fisica è buona norma praticarla dopo l’assunzione di un pasto: dopo qualche ora dai pasti principali oppure già dopo 60 minuti da uno spuntino, questo per evitare di ostacolare il processo digestivo. Detto questo, ognuno è libero di scegliere un momento della giornata in base alla propria disponibilità di tempo e di esigenze: la camminata veloce serve a ridurre lo stress psico-fisico, non deve esserne motivo!

Quanto deve durare la camminata veloce?

La durata e il ritmo della camminata sono molto soggettivi, ma in linea di massima dai 20 ai 60 minuti. Si deve tener conto di diversi fattori come età, malattie metaboliche, problematiche articolari e condizione fisica del soggetto. Un atleta può usare la camminata veloce come defaticamento per una 20 di minuti, mentre un impiegato d’ufficio può tranquillamente dedicare un’ora a questa attività visto che durante la giornata vive per lo più una condizione sedentaria.

 

Cosa fare DOPO la camminata veloce?

Dopo la camminata veloce, così come dopo ogni attività fisica, è importante bere per reidratarsi e dedicare un po’ di tempo allo stretching, cioè al ripristino della lunghezza e dell’elasticità muscolare iniziale che in seguito all’attività tende a diminuire.

 

Il fisioterapista consiglia:

Prima di iniziare un’attività di camminata veloce, ricorda di:

  • Fare una visita medico sportiva per essere sicuri dell’idoneità all’attività fisica/sportiva;
  • Fare uno screening posturale che riveli, nel caso, eventuali condizioni sfavorevoli o problematiche alla pratica della camminata veloce;
  • Munirsi di calzature idonee per evitare l’insorgenza di disturbi articolari;
  • Bere acqua all’occorrenza per non disidratarsi.

 

Anche tu pratichi l’attività di camminata veloce? 
Se hai dubbi o domande, scrivimi!


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Quanti hanno sempre desiderato di poter lavorare comodamente da casa, senza doversi preoccupare di raggiungere l’ufficio o la sede aziendale? Con l’ home working si può!

Il COVID ha costretto gran parte della popolazione mondiale a rivedere il proprio modo di lavorare. Alcuni business hanno subìto una frenata improvvisa, altri sono diventati più liquidi. Molti dipendenti oggi svolgono le proprie mansioni da remoto, praticando quello che viene definito smart working.
Ma siamo sicuri che questo nuovo modo di lavorare faccia bene al corpo e alla mente?


Benefici e rischi dello smart working sulla mente

Secondo alcuni studi lavorare da casa, e quindi in un luogo che percepiamo come confortevole, ci rende più sereni, tranquilli e rilassati. Teoricamente infatti la gestione dell’orario di lavoro e la possibilità di organizzare le task a nostro piacimento, dovrebbe comportare effetti positivi sulla salute e sulla produttività.

Guardiamo però anche l’altro lato della medaglia.

Spesso si tende a perdere di vista l’orologio e a cadere nel tranello dell’iperconnessione, lasciando poco spazio alla famiglia e restando costantemente attaccati al computer. Bisogna fare molta attenzione a questo aspetto: il bournout può essere dietro l’angolo e neanche ce ne accorgiamo!
Senza considerare che stando in casa si perdono di vista plus come la socialità, le chiacchiere con i colleghi, la pausa da caffè e tutti i piccoli rituali che rendono il lavoro qualcosa in più di una mera esecuzione di compiti.

 

Benefici e rischi dello smart working sul corpo

Così come per la mente, lo smart working può portare benefici ma anche rischi al nostro corpo.

Non dover raggiungere l’ufficio infatti genera un guadagno di tempo – per alcuni notevole – che può essere recuperato in ore di sonno. Se calcolate sul singolo giorno possono sembrare inezie, ma sul lungo periodo il corpo potrebbe ringraziare!

L’home working, inoltre, ci consente di cucinare e quindi mangiare in maniera più sana rispetto ai soliti pasti rubati da ufficio. Tra l’altro dopo un pranzo equilibrato sprizziamo di energie e forze, diventando così anche più produttivi!

Anche in questo caso bisogna valutare il rovescio della medaglia.

Casa è certamente un luogo di comfort in cui vivere una parte della nostra quotidianità, ma da alcuni non è ritenuto un luogo adeguato adatto per svolgere il proprio lavoro. Perchè?

Ecco i motivi:

  • La schiena può risentire negativamente della postura scorretta che tendiamo ad assumere su sedie scomode o non ergonomiche. Si tende a sviluppare dolori diffusi al tratto cervicale, alla zona lombo sacrale, alle gambe, per non parlare dei mal di testa, ovvero le cosiddette cefalee muscolo tensive. Lo stress a cui sottoponiamo la schiena può arrivare a provocare un’alterazione delle curve fisiologiche del rachide;
  • L’altezza e la posizione del pc possono comportare effetti negativi sulla vista, favorendo la stanchezza della muscolatura oculare;
  • Stare seduti per troppo tempo e quindi tenere la parte inferiore del nostro corpo ferma in una posizione, per lo più scorretta, genera pesantezza alle gambe, gonfiore, stasi venosa e linfatica, per non parlare dei dolori articolari dovuti alla scarsa mobilità.

Se avverti uno di questi sintomi, non esitare a contattarmi!

 

I consigli del Fisioterapista Ambrosio per lo smart working

  • Sarebbe preferibile, dal punto di vista ergonomico, sistemare lo schermo del pc su un piano di fronte accessibile. L’impostazione ottimale dell’altezza viene raggiunta quando la linea superiore dello schermo è alla stessa altezza degli occhi;
  • Per aiutare la schiena e la parte inferiore del corpo a sopportare la postura poco gradevole e l’immobilità protratta nel tempo, sarebbe opportuno cambiare spesso sedia o aiutarsi con l’uso di un cuscino per seduta;
  • Da non sottovalutare sono la pratica dello stretching e della mobilità articolare, da eseguire almeno due volte durante l’arco della giornata, magari anche durante la pausa pranzo;
  • Infine, cosa c’è di meglio di una bella passeggiata all’area aperta? Al termine delle ore lavorative è davvero un toccasana: passeggiare per almeno 30 minuti aiuta a ridurre lo stress e a ridurre la tensione muscolare accumulata durante la giornata.

 

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Il pattinaggio è una pratica sportiva di grande importanza per lo sviluppo dell’equilibrio, della coordinazione del corpo e del corretto assetto posturale. Sebbene sia largamente conosciuto per il suo considerevole aspetto ludico non tutti sanno che pattinare incrementa anche il benessere fisico. Infatti la condizione di potenziale instabilità imposta dai pattini induce il sistema corpo a tonificare alcuni importanti gruppi muscolari la cui scarsa tonicità è spesso causa di dolori e di problemi posturali. Il pattinaggio infatti si fonda su un continuo spostamento del peso corporeo, ma per far sì che ciò avvenga, bisogna che la muscolatura garantisca un assetto stabile e corretto. Questo compito è svolto prevalentemente dalla parete addominale che dunque è sempre chiamata in causa, sia in caso di statica che di dinamica. Il rinforzo dei muscoli addominali dona al corpo maggiore stabilità ed equilibrio, aiuta a sostenerlo prevenendo lombalgie e ne migliora la condizione posturale.

Non di minore importanza è la tonificazione dei muscoli degli arti inferiori come gli ischiocrurali, adduttori e glutei, che intervengono nella deambulazione, sollecitano la circolazione e stimolano i propriocettori, ovvero i recettori deputati al controllo del corpo nello spazio.

Il pattinaggio, nello specifico:

  • Migliora l’assetto posturale
  • Migliora l’equilibrio e la stabilità corporea
  • Tonifica la muscolatura
  • Riduce lo stress
  • Migliora la coordinazione dei movimenti.

 

 


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L’antica arte del Wu Shu Kung Fu: numerosi benefici dal punto di vista sociale, medico e fisioterapico

Il mondo intero è trovato, negli ultimi tre mesi, di fronte a un’emergenza sanitaria che ha portato allo stop di tutta una serie di attività, quali scolastiche, economiche e certamente, anche sportive.

Questo particolare periodo storico ha portato ad un brusco cambiamento delle abitudini sociali e lo stesso distanziamento, imposto dal Ministero per contenere il contagio da covid – 19, ha pesantemente influenzato il mondo dello sport, basti pensare al rinvio di numerosi appuntamenti agonistici.

Il blocco è stato duro da digerire, eppure con l’inoltrarsi della Fase 2 è stato possibile osare osservare anche alle palestre di riprendere la loro normale attività, certamente seguendo tutte le direttive ministeriali del caso. Sarà di conseguenza obbligatorio attenersi ai protocolli approvati dalla Conferenza delle Regioni, che in linea generale anticipa la messa in atto di allenamenti in sicurezza sia degli associati sia del personale interno alle strutture.

Tra tutti gli sport, riprende certamente anche il Kung fu. Si tratta di una pratica antichissima descritta da diversi stili di combattimento, i cui valori di base sono l’armonia e il ritmo, in quanto le tecniche di combattimento e autodifesa messe in pratica non hanno niente a che fare con la violenza.

Dal punto di vista sociologico, dal punto di vista di uno sport che aiuta a migliorare un corpo sano e insegna come prendersene cura, di conseguenza questo offre di avere una buona resa nel mondo del lavoro e della società in generale, attraverso un arricchimento non solo della propria vita , ma invoglia anche ad affrontare quelle battaglie quotidiane che di solito tendiamo a nascondere o evitare. Inoltre il Kung Fu può essere praticato senza necessariamente avere contatto fisico col maestro, infatti lo studio può avvenire in modo individuale rispettando così le normative di sicurezza attualmente vigenti.

Dal punto di vista medico e fisioterapico, i benefici sono molti: sia nel bambino che nell’adulto, il Kung fu, aiuta ad aumentare la capacità di movimento e coordinazione e l’elasticità muscolo-tendinea, migliorando così problematiche di natura fisica, difficoltà motorie e patologie a carico della colonna vertebrale, quali scoliosi, ipercifosi dorsale, iperlordosi lombale, migliorando di conseguenza, anche la postura.

Tutto questo accade in quanto il Kung Fu consente di combinare movimenti alternati di braccia e gambe tenendo conto del perfetto sistema del nostro corpo, eseguendo tutti i movimenti secondo la sua biomeccanica, grazie agli studi di antichi maestri, letterati e medici cinesi.


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La cellulite è il termine che comunemente usiamo per descrivere la pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica ovvero una patologia che indica una condizione alterata dell’ipoderma. Si parla così tanto di cellulite dal punto di vista estetico che quasi si ignora essere una patologia degenerativa infiammatoria a carattere evolutivo del tessuto adiposo. Essa colpisce oltre il 90% delle donne e ciò che la caratterizza è la pelle a buccia d’arancia. Le cause di insorgenza della cellulite possono essere:

  • Ormonali: un’alterata attività degli estrogeni favorisce ristagno di liquidi e l’accumulo di trigliceridi a livello dell’adipocita
  • Genetiche: predisposizione genetica legata a fattori come una maggiore attività ormonale, una fragilità capillare e una cattiva circolazione
  • Circolatorie: una stasi del sangue dovuta a problemi di reflusso venoso comporta l’insorgenza o l’aggravamento della cellulite
  • Posturali: una cattiva stimolazione della muscolatura, messa fuori carico da un’errata postura determina ipotonia muscolare, che favorisce un cattivo ritorno venoso e linfatico nonchè l’accumulo di grassi nei distretti corporei interessati
  • Alimentari: un’alimentazione ipercalorica, ricca di acidi grassi saturi e iperglucidica (in particolare zuccheri semplici) possono causare ristagno di liquidi e incrementare l’adiposità
  • Stress: vita frenetica, eccessiva fatica fisica e psichica, scarso riposo notturno sono tutte condizioni che contribuiscono all’insorgenza della cellulite

 

In condizioni normali il tessuto adiposo è ben irrorato dal sangue e i capillari permettono corretti scambi metabolici tra gli adipociti. Man mano che si altera la microcircolazione sanguigna i vasi presentano un’anormale permeabilità della parete e ciò causa trasudazione del plasma, con ristagno e accumulo negli spazi interstiziali. Col tempo si passa da una condizione di pelle edematosa (fase I- pannicolopatia edematosa) ad un aspetto di pelle pallido e pastoso (fase II- pannicolopatia edematosa). Quando si formano dei micronoduli che ostacolano ulteriormente gli scambi metabolici, causando una distruzione lenta e progressiva del tessuto connettivo del derma, la pelle presenta il classico aspetto a buccia d’arancia (fase III- pannicolopatia fibrosa). I micronoduli diventano macronoduli, facilmente riconoscibili alla palpazione e la superficie cutanea risulta fredda e dolente al tatto (fase IV- pannicolopatia sclerotica).

Si possono distinguere 3 tipi di cellulite:

  1. Cellulite compatta: si localizza su ginocchia, cosce e glutei e colpisce soprattutto soggetti in buona forma fisica
  2. Cellulite molle o flaccida: si localizza all’interno delle cosce e delle braccia e si manifesta in soggetti con muscolatura ipotonica
  3. Cellulite edematosa: si localizza sui glutei, cosce e bacino in soggetti con una cattiva circolazione venosa e linfatica degli arti inferiori

Il corretto trattamento della cellulite parte quindi da un’attenta valutazione per determinarne la tipologia e l’eziologia che servirà a scegliere la terapia appropriata che miri a risolvere la patologia e non solo l’aspetto estetico che ne deriva.

Il compito del fisioterapista è dunque quello di contrastare alcune delle cause di insorgenza della patologia, nello specifico favorire la circolazione venosa e linfatica, ridurre lo stress muscolare e migliorare la postura.

In questa circostanza il fisioterapista veste un ruolo fondamentale, che si esplica attraverso il ripristino di un adeguato tono muscolare per favorire l’effetto pompa dei vasi, mediante l’educazione alla postura sui luoghi di lavoro e nelle attività quotidiane unito al corretto esercizio fisico, alla massoterapia e ad alcune terapie elettromedicali.


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Kung Fu: tra gli sport più salutari per i bambini

Il Wushu Kung fu rientra nella categoria degli sport simmetrici, ovvero di quelle discipline che non prediligono, o peggio escludono, un lato del corpo ma che combina contemporaneamente i movimenti di braccia e gambe, parte destra sinistra, alta e bassa del tronco. Infatti a differenza delle altre arti marziali, con i suoi 2000 anni di ricerca e storia da parte di Maestri letterati e medici, ha permesso lo sviluppo di un sistema che prevede una serie di micromovimenti sincroni di vari distretti corporei al fine di eseguire correttamente ogni tecnica o esercizio. Dunque il Wushu Kung Fu è un’ottima attività che permette di migliorare tutte le problematiche di natura fisica e salutare dei più piccoli, come l’obesità infantile, le difficoltà motorie o le patologie a carico del rachide (es. scoliosi, cifosi, iperlordosi etc.) favorendo quindi nel bambino:

  • una corretta postura
  • un’adeguata coordinazione motoria
  • un giusto equilibrio muscolo-tendineo.

Anche dal punto sociale e psicologico la pratica del Wushu Kung Fu risponde efficacemente ad alcune esigenze e problematiche delle nuove generazioni, insegnando il rispetto non solo per gli altri ma anche per se stessi e conferendo loro una maggior sicurezza nella gestione della vita quotidiana e delle relazioni sociali.


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Stretching: ecco tutti i benefici che comporta nella pratica sportiva

In ambito sportivo ci si chiede spesso quale sia il momento migliore per svolgere gli esercizi di stretching: prima di cominciare l’attività, dopo o in entrambi i momenti? Ebbene, ci sono diverse correnti di pensiero a riguardo, alcune anche in contrasto tra loro.

Alcune teorie sono a favore dell’esecuzione degli esercizi di stretching solo al termine della prestazione fisica, sconsigliandone la pratica prima, altre sostengono che eseguire lo stretching prima possa portare l’atleta ad avere un maggior rendimento.
In realtà è opportuno impostare degli esercizi mirati, quindi specifici ed individuali, sulla base dello sport e dell’atleta. Nella fattispecie potrebbe essere utile praticarlo prima, per avere una maggiore escursione articolare ed una maggiore flessibilità ed elasticità, ad esempio nella danza.
Al contrario potrebbe essere utile farlo dopo per ridurre lo stress muscolare dovuto all’accumulo di tensioni e traumi, come nel caso dell’automobilismo.

Non essendoci controindicazioni all’allungamento muscolare, sarebbe buona norma praticarlo sia prima che dopo un allenamento o una gara, per due motivi:

  • preparare la muscolatura alla richiesta dello sforzo intenso
  • ripristinare la lunghezza e l’elasticità di cui necessitano i muscoli per svolgere al meglio le proprie funzioni.

Onde evitare infortuni da stiramento si consiglia di eseguire gli esercizi di stretching in modo corretto, a muscolo caldo e di rispettare la soglia del dolore.


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Per ‘stretching’ si intende quella forma di ginnastica mirata all’allungamento muscolare. Essa ha un effetto benefico sul sistema corpo, contribuendo alla riduzione dello stress psico-fisico e al miglioramento della circolazione, della respirazione e delle capacità di movimento. Lo stretching consente di ristabilire la giusta elasticità muscolare ed il giusto range articolare, prevenendo anche gli infortuni da distorsioni, contratture, strappi e stiramenti; dunque, vista la semplicità di esecuzione, può essere praticato da persone di qualsiasi età in qualunque momento della giornata, non solamente da atleti o sportivi prima e/o dopo una prestazione.

Gli effetti benefici dello stretching sono:

  • aumentare l’elasticità dei muscoli e dei tendini
  • migliorare le capacità di movimento
  • prevenire traumi muscolari ed articolari
  • migliorare la coordinazione
  • stimolare la lubrificazione articolare e rallentare le calcificazioni muscolari
  • migliorare la circolazione sanguigna e la respirazione
  • ridurre lo stress psico-fisico

È importante eseguire gli esercizi in modo corretto al fine di coinvolgere i gruppi muscolari giusti. Si consiglia di non superare la soglia accettabile di dolore e di evitare lo stretching in caso di lesioni muscolari (strappi, distrazioni) o recenti cicatrici post operatorie.


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Quando si avvertono dolori articolari al ginocchio, è buona norma recarsi dal medico specialista che tramite test ed esami diagnostici inquadri il problema, per poi intervenire successivamente con un lavoro adeguato e mirato di Riabilitazione ginocchio Milano Centro affinché, risolta la causa del problema, si riduca anche la sintomatologia dolorosa.

Il ginocchio è una delle articolazioni più importanti del corpo umano poiché sorregge il peso ed aiuta la deambulazione creando stabilità.
Patologie o lesioni ad una parte di esso, oltre ad arrecare dolore, possono provocare serie complicazioni su tutto il sistema corpo, creando compensi posturali e disfunzioni articolari diffuse. Le cause più frequenti di instabilità del ginocchio, per cui si rende necessaria una corretta Riabilitazione ginocchio Milano Centro sono danni strutturali ai menischi e ai legamenti crociati e collaterali.

Specializzato in Riabilitazione ginocchio Milano Centro è il Dott. Antonio Ambrosio. Per maggiori informazioni, o per appuntamenti, è possibile contattarlo al numero 334 385 4401.


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Quando si avvertono dolori articolari al ginocchio, è buona norma recarsi dal medico specialista che tramite test ed esami diagnostici inquadri il problema, per poi intervenire successivamente con un lavoro adeguato e mirato di Riabilitazione ginocchio Milano Duomo affinché, risolta la causa del problema, si riduca anche la sintomatologia dolorosa.

Il ginocchio è una delle articolazioni più importanti del corpo umano poiché sorregge il peso ed aiuta la deambulazione creando stabilità.
Patologie o lesioni ad una parte di esso, oltre ad arrecare dolore, possono provocare serie complicazioni su tutto il sistema corpo, creando compensi posturali e disfunzioni articolari diffuse. Le cause più frequenti di instabilità del ginocchio, per cui si rende necessaria una corretta Riabilitazione ginocchio Milano Duomo sono danni strutturali ai menischi e ai legamenti crociati e collaterali.

Specializzato in Riabilitazione ginocchio Milano Duomo è il Dott. Antonio Ambrosio. Per maggiori informazioni, o per appuntamenti, è possibile contattarlo al numero 334 385 4401.


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